PRDOUZIONE
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Fabio Mascagni
ANGELO DELLA GRAVITÀ
un’eresia
Da un fatto realmente accaduto, riportato sulle pagine dei giornali. Un detenuto, nel braccio della morte, aspetta il giorno dell’esecuzione. Lo Stato che lo ha condannato lo ammazza tramite impiccagione. Il detenuto è talmente grasso che la corda del boia non reggerebbe il peso. L’esecuzione deve essere rinviata. Quelle del testo sono le parole che il detenuto pronuncia nelle ore della sua ultima attesa.
Attesa prolungata, dilatata (dell’obeso, anche il tempo è ipertrofico). Il luogo dell’azione verbale potrebbe essere una cella, ma più esattamente è un luogo qualsiasi davanti a Dio. Se non proprio davanti, di sicuro nelle sue vicinanze.
La voglia di lavorare con Fabio Mascagni è la molla che mi ha spinto ad intraprendere questa avventura. Quello che mi interessa nel lavoro è scoprire insieme qualcosa che non sappiamo già. Il protagonista del testo è un personaggio che ha delle caratteristiche fisiche molto precise, ma non ritenevo necessario cercare una verosimiglianza con la fisicità dell’attore.
Con un piccolo intervento drammaturgico, ho pensato che un “cabaret macabro” potesse darci la giusta distanza, come avveniva attraverso la forma epica dei “cartelli brechtiani” che rifiutando lo stile naturalistico non “incarnavano” un avvenimento ma lo “narravano”, stimolando la coscienza critica e l’immaginario dello spettatore.
Massimo Sgorbani è laureato in Filosofia presso l’Università degli Studi di Milano e Diplomato in drammaturgia presso la Civica Scuola d’Arte Drammatica “Paolo Grassi”. Nel 2001 ha vinto il premio Speciale della Giuria di Riccione, con Angelo della gravità. Nel 2003 si è classificato secondo al Premio Fersen con il Tempo ad Hanoi, e ottiene la “segnalazione di continuità “al premio Riccione per Le cose sottili nell’aria. Autore del testo Tutto scorre, spettacolo vincitore di uno dei premi Fondi La pastora nel 2004. Nel 2008 ha ricevuto il premio Franco Enriquez per la drammaturgia.
Alvia Reale, si diploma all’Accademia Silvio D’Amico. Come attrice ha lavorato con Luca Ronconi, Massimo Castri, Roberto De Simone, Eimuntas Nekrosius. Come regista ha diretto: Roma ore 11 di Elio Petri, Premio Eti – Gli Olimpici del Teatro. Migliore Spettacolo di Innovazione 2007, Festa di famiglia da Pirandello, drammaturgia di Andrea Camilleri. Premio Alabarda d’oro – Città di Trieste. Migliore spettacolo 2010, Troiane Frammenti di tragedia. Nel corso della sua carriera vince tra gli altri: Premio Eleonora Duse 1996, Biglietto d’Oro Agis/BNL 1996, Premio Le Maschere del Teatro come Migliore Attrice Non Protagonista 2016.
“Alvia Reale spinge il pedale del grottesco, imbastendo questo cabaret macabro che risulta assolutamente azzeccato. Fabio Mascagni affronta questo testo in stato di grazia, un ruolo che lo inchioda a una realtà fisica tanto lontana da lui e che gli permette di volare alto, di crescere.”
Nel contesto di una regia abile e ben curata […] Alvia Reale punta sull’idea – azzeccata – di non cercare su un’improbabile (quanto inutile) aderenza fisica dell’interprete al ruolo. Incardina poi il tutto in una cornice di cabaret scintillante, definito “macabro” ma certamente brechtiano. In questa chiave Mascagni, interprete inattaccabile di tutte le contrastanti facce dello spettacolo, e del personaggio, dà il meglio (al limite anche del virtuosismo) come eclettico ed esuberante showman.